COMUNICATO STAMPA
É di qualche mese
fa la campagna mediatica #chifaechidice, messa in atto dall’Amministrazione di
Santa Maria Capua Vetere dopo le operazioni di rimozione dell’amianto presente
sul tetto dell’ex Macello.
La città in quei
giorni fu tappezzata da manifesti con lo slogan “NOI abbiamo rimosso l’amianto
dall’ex Macello”.
Non nascondiamo
che in quei momenti fummo assaliti da un senso di incredulità e irritazione per
due motivi principali:
- la sorpresa nel
vedere l’Amministrazione Comunale e l’impettito Assessore Di Rienzo sbandierare
ai quattro venti quest’operazione, che
altro non era che un tardivo atto dovuto, viste le numerose segnalazioni e
sollecitazioni susseguite nei mesi precedenti, continuamente inascoltate, volte
a preservare la salute dei cittadini dal rischio amianto costituito dal tetto
dell’ex Mattatoio Comunale (la nostra segnalazione a mezzo Comunicato Stampa é
dell’Aprile 2002, ma é solo una che si andava ad aggiungere alle tante da parte
di cittadini, movimenti e associazioni);
- dal vedere spesi
i soldi dei cittadini in manifesti autoconsacranti, non per la pubblica
informazione ma per cercare di dimostrare una fattività, che é ben lontana da
questa Amministrazione, sempre troppo impegnata in giochi di Palazzo, per
equilibrare una maggioranza troppo variegata e ancor più litigiosa.
A quel tempo
decidemmo di tacere, dicendoci che in fin dei conti i nostri cittadini, seppur
con tempi e modi non proprio consoni, erano riusciti ad ottenere qualcosa per
la loro salute.
Oggi però ci
troviamo ad osservare quanto il “fare” di questa Amministrazione produca danni
anche quando vuole fare qualcosa di positivo.
Già nel 2012,
all’indomani della notizia che ne escludeva la realizzazione della Caserma dei
Carabinieri, la struttura dell’ex Macello Comunale versava nel degrado e nel
totale abbandono; a quel malandato stato oggi si é aggiunta la rimozione del
tetto, che lascia alle intemperie gli interni degli edifici (come documentato
nelle foto allegate).
Ci chiediamo dunque:
che intenzioni ha
l’Amministrazione di Santa Maria Capua Vetere circa il futuro della struttura?
Vuole aspettare
che, dando tempo alla natura di fare la sua parte, le mura scoperchiate
collassino su se stesse?
Vuole che se ne
cada “da solo”, come accaduto qualche anno fa al Mulino Parisi?
Vuole che un
altro bene di proprietà di questa Città e dei suoi cittadini vada perso,
distrutto, sprecato?
E ancora, possono
i lavori di rimozione dell’amianto dirsi conclusi?
É in sicurezza la
struttura di copertura (di colore rosso nelle foto) che copre il fabbricato
prospiciente via Olanda?
Intanto, come
Circolo cittadino «Enrico Berlinguer» di Sinistra Ecologia e Libertà, oggi come
già nel 2012, una nostra proposta per il recupero, la valorizzazione e la
restituzione della struttura dell’ex Macello Comunale alla cittadinanza ce
l’abbiamo e la riproponiamo nuovamente, sperando che questa volta il Sindaco e
l’Amministrazione si mostrino più attenti e non si trincerino nel silenzio.
Il complesso
dell’ex Macello rappresenta la testimonianza di una realtà lavorativa ed
industriale del recente passato della nostra città.
Oggi, a seguito
dell’espansione degli ultimi vent’anni del nostro Comune, occupano un’area di
estrema importanza perché posta al ridosso del centro cittadino, a pochi metri
dall’aulario della Facoltà di Giurisprudenza e nel punto di collegamento con la
“nuova” Santa Maria Capua Vetere, quella dei parchi densamente popolati del
Quartiere C1 Nord, quella dei locali, dei bar, delle gelaterie.
Escludiamo a
priori la possibilità di abbattimento della struttura perché andrebbe a
cancellare un pezzo del passato della nostra Città, né tantomeno é accettabile
che la si lasci marcire nell’abbandono, nel degrado e nel sudiciume: l’edificio
dell’ex Macello deve rimanere là dov’é, scongiurando in prima istanza una nuova
corsa alla speculazione edilizia, di cui siamo davvero stufi.
Proponiamo invece
la bonifica ed il recupero dello spazio e degli edifici, la ristrutturazione e la
destinazione d’uso per finalità culturali e sociali.
In particolare
pensiamo alla realizzazione di uno spazio culturale e di aggregazione sociale,
una Casa della Cultura, sede di un
Auditorium cittadino, di una Mediateca, di aree conferenze, aree teatro, aree
musicali, in cui educare all’arte mediante corsi di teatro, musica, pittura,
danza, etc…
Ripartiamo dalla Cultura!
Invitiamo fin da
ora i nostri Amministratori a dimostrarsi sensibili e aperti a questa proposta
e soprattutto a mostrare una maggiore attenzione verso le esigenze di approfondimento,
crescita culturale e di aggregazione sociale, domanda questa da troppo tempo
trascurata a Santa Maria Capua Vetere.
La perla della
provincia di Caserta, il salotto buono del casertano, si é trasformata negli
ultimi anni in un dormitorio, in un arido deserto culturale in cui solo pochi
caparbi decidono di resistere: é il momento di dare una scossa per svegliare
gli animi sopiti dei Sammaritani, di riprendere ad investire rimettendo al
centro la cultura, i cittadini ed il loro benessere.
Esempi di
riconversione di strutture come gli ex mattatoi comunali sono innumerevoli
lungo la nostra penisola (per non parlare di quanto si fa in Europa): strutture
sociali per la cittadinanza sono state realizzate nelle maggiori città italiane
(Bologna, Roma, etc..), ma anche in realtà medie e piccole, a noi molto vicine,
come Maddaloni o Aversa.
Il tutto è stato
permesso oltre che dallo spirito propositivo della politica e delle
amministrazioni locali, anche dalla capacità e dalla prontezza di diversi
Settori dei Comuni, che grazie a dirigenti ed impiegati illuminati sono
riusciti a convogliare i fondi messi a disposizioni dall’Unione Europea, dal
governo nazionale e regionale, che ne hanno garantito la copertura finanziaria.
Il recupero
dell’ex Macello dovrebbe essere il primo passo di un progetto più ampio, che
vada poi ad interessare tutti gli edifici pubblici cittadini, strutture di
proprietà della popolazione sammaritana, beni comuni da ripristinare,
rivalutare, convertire e restituire alla gente, per fini sociali, culturali,
riattivare il giusto fermento e ridare vita alla nostra città.
Santa Maria Capua Vetere si riappropri dei suoi spazi!
Si incominci un
persorso per creare nuovi episodi e momenti di aggregazione, per mettere in
piedi quella rete di relazioni, rapporti, incontri ed esperienze, che facciano
da volano al rilancio della Città.
La nostra Città
ha enormi potenzialità, costituite dall’offerta storica-archeologica
(Anfiteatro Campano e Mitreo in primis), dalla presenza del Tribunale, dell’Università,
del casello autostradale. Fino ad oggi queste opportunità non sono state
sfruttate adeguatamente: un massiccio flusso di studenti, personale
amministrativo e docente delle Università, avvocati, dipendenti del tribunale
giornalmente arrivano a Santa Maria Capua Vetere, ma nulla é stato seriamente
fatto per invitare, incentivare chi arriva nella nostra Città a fermarsi e
viverla oltre i tempi dello studio e del lavoro, scoprirla, sentirla come una
seconda casa, trovarla godibile e accogliente e, perché no, imparare ad amarla
come continuiamo caparbiamente a farlo noi.
Mettiamo da parte
l’imprenditorialità del “mordi e fuggi”, dell’economia in cui chi arriva é
visto come qualcuno da “spremere” al meglio e il prima possibile: investiamo
per restituire bellezza a Santa Maria Capua Vetere e riprendiamo a lottare
perché torni ad essere luogo di richiamo, accoglienza e di incontro, in cui si
arrivi per restare e non si passi per fuggirne.