giovedì 7 aprile 2016

Un mare senza trivelle? Sì, lo voglio. SEL in Piazza Mazzini

Il circolo Enrico Berlinguer di SEL – Sinistra Italiana di Santa Maria Capua Vetere organizzerà domenica 10 aprile, in piazza Mazzini, un gazebo informativo per spiegare le ragioni del "Sì" al referendum NoTriv del 17 aprile 2016. 

Al referendum del 17 aprile invitiamo i cittadini a votare Sì. Vogliamo che il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porterà fuori delle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta, rispettando gli impegni che il Governo ha preso alla COP21 di Parigi a fine 2015. La scelta del governo di non accorpare il referendum alle elezioni amministrative costerà alle casse dello Stato circa 350 milioni di euro. Vogliono sfavorire la partecipazione democratica, dobbiamo fare di tutto per impedirglielo. Chi dice che le trivellazioni porteranno nuovi posti di lavoro racconta una falsità. Le piattaforme petrolifere sono ad alta densità di capitali ma a bassissima di lavoro. Dove ci sono le trivelle il saldo tra nuova occupazione e quella preesistente è negativo. I nostri mari ospitano quantità minime di gas e petrolio: le riserve di petrolio equivalgono a circa 7-8 settimane di consumo nazionale, quelle di gas 6 mesi. I combustibili poi non appartengono agli italiani ma alle multinazionali che li rivendono all’estero. C’è un rischio incidenti, il mediterraneo e un mare “chiuso”, per estrarre poche gocce di petrolio metteremmo in pericolo le coste, la fauna e la flora marina. Le piattaforme petrolifere davanti ai nostri litorali penalizzeranno il turismo che da solo vale il 10% del Pil del Paese. Quindi, a che servono le trivelle? Se non portano posti di lavoro né soldi allo Stato, non garantiscono l’indipendenza energetica, non combattono i cambiamenti climatici, mettono a rischio l’intero ecosistema, turismo, pesca e commercio, a cosa servono? A garantire guadagni facili alle multinazionali petrolifere. L’alternativa è votare SI, non serve solo a fermare le trivelle ma a chiedere politiche di messa in sicurezza del territorio e investimenti nelle energie rinnovabili. Chi vota SI al referendum di domenica 17 aprile vuole tutelare l’ambiente e la salute delle persone, creare nuovi posti di lavoro e non regalare l’Italia ai petrolieri stranieri".
"Un mare senza trivelle? Sì, lo voglio"

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